Contatti
CONTATTACI
Close

ContaTTI

ITALY, Florence (FI) – 50132
Via Francesco Domenico Guerrazzi, 23


+ (39) 328 66 58 586

info@cyberquake.tech

Cybersecurity 2025: perché è il momento di rivedere la strategia aziendale

Futuristic corporate boardroom at night - CyberQuake

In un anno segnato da attacchi sofisticati a livello globale, la sicurezza IT non può più essere affidata a soluzioni frammentate: le decisioni oggi influenzano il futuro del business.


1. Un contesto sempre più critico

Il 2025 è stato finora un anno record per attacchi ransomware e furti di dati ai danni di grandi aziende e infrastrutture critiche. Gruppi come Scattered Spider, SafePay e RansomHub hanno colpito comparti strategici come retail, sanità, distribuzione e pubblica amministrazione, provocando interruzioni operative e perdite economiche rilevanti (crn.com).

In Italia, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha segnalato attacchi DDoS contro settore aeroportuale e bancario da parte del collettivo pro‑russo Noname057(16) (wikipedia). Anche se meno distruttivi di un ransomware, tali attacchi mostrano come le organizzazioni di fronte all’attacco siano spesso incapaci di reagire efficacemente.


2. Vulnerabilità emergenti: colpo su Cisco ISE

Una recente vulnerabilità critica (CVE‑2025‑20281, CVE‑2025‑20337) colpisce la piattaforma Cisco Identity Services Engine (ISE), consentendo l’esecuzione di codice remoto senza autenticazione. Cisco ha confermato tentativi di sfruttamento in ambienti produttivi e raccomanda un aggiornamento immediato (crn.com).

Per il CISO o CTO, questo rappresenta un richiamo urgente: le soluzioni infrastrutturali di base — soprattutto quelle distribuite su larga scala — richiedono una gestione proattiva delle patch e un monitoraggio continuo.


3. I rischi sottovalutati degli APT

Gli Advanced Persistent Threat (APT) non sono più limitati a spionaggio governativo. In Italia, però un sondaggio ha rivelato che oltre il 60% dei decision maker teme attacchi APT organizzati da competitor o attori stranieri, capaci di compromettere i ‘crown jewels’ aziendali nel lungo termine. Il fallimento aziendale è considerato da molti una delle possibili conseguenze più gravi (Bitdefender).


4. La minaccia nascosta del software non aggiornato

Secondo uno studio del 2025, il 32% degli attacchi informatici sfrutta vulnerabilità non patchate. Incidenti come quelli legati a MOVEit (2023) o Log4Shell evidenziano quanto le lacune tecnologiche pregiudichino la sicurezza aziendale (arxiv.org).


5. Perché serve un nuovo approccio

In sintesi, CISO, CTO e CEO devono affrontare una consapevolezza chiara: il panorama delle minacce è complesso, multifattoriale, e in costante mutamento. Le soluzioni point-in-time, come antivirus o firewall isolati, non bastano più.

Serve un modello di cybersecurity integrato, proattivo e orientato all’analisi dei rischi reali. Un approccio che:

  • Gestisca le vulnerabilità in modo sistematico (come nel caso Cisco ISE);
  • Rilevi anomalie comportamentali e minacce persistenti in tempo reale;
  • Coordinate con funzioni business (HR, legale, marketing) per preparare risposte più efficaci.

6. CyberQuake come partner strategico

CyberQuake supporta le organizzazioni con un framework completo:

  • Audit e valutazione del rischio per identificare gap critici;
  • Patch management e verifica configurazioni (es. Cisco ISE);
  • Pentest evoluti e threat hunting per rilevare APT e minacce emergenti;
  • Formazione interna e simulazioni di incidente per garantire resilienza organizzativa.

Il messaggio è chiaro: un cyberattacco non è un evento casuale, ma un rischio diretto che può mettere a repentaglio reputazione, compliance e continuità operativa.